La Team Mamo Onlus si schiera nuovamente per la ricerca.

Recentemente abbiamo avuto la fortuna di conoscere il carisma di Olivia, una bambina di due anni e mezzo che porta con sé la gioia di vivere ma anche il peso di una patologia rarissima: la paraparesi spastica ascendente. Team Mamo Onlus ha voluto aiutare, devolvendo dei fondi per la ricerca e la fisioterapia della piccola Olly.

In questi giorni abbiamo avuto la fortuna di conoscere il carisma di Olivia, una bambina di due anni e mezzo che porta con sé la gioia di vivere ma anche il peso di una patologia rarissima: la paraparesi spastica ascendente. Questa malattia dei motoneuroni molto rara reca grave spasticità agli arti inferiori in età precoce con progressione della spasticità agli arti superiori nella tarda infanzia.

Abbiamo avuto modo di incontrare anche i genitori, Sara Peiloleri, insegnante e Simone Aversa, coach e presidente della Reale Mutua Torino ’81 ed ex pallanuotista con esperienza ventennale. Entrambi sperano ancora il meglio per loro figlia.

Team Mamo Onlus ha così voluto devolvere 5,000€ per la ricerca e la fisioterapia della piccola Olly.

Di questa malattia si sa molto poco: i genitori hanno aperto un’associazione “Help Olly. Un progetto d’amore” per aiutare la ricerca ed individuare una strategia terapeutica da sperimentare su di lei e sugli altri 30 casi presenti nel mondo. Per ora sono in contatto con una ricercatrice di Chicago che studia le mutazioni della patologia e con il dipartimento di Ingegneria Biologica del Politecnico di Torino.

Il tempo di certo non è il suo migliore amico, ma Olly non demorde e passa le giornate cercando di condurre la sua vita, condividendo amabili momenti con il fratellino Mattia e con Vittoria, la sorella più grande. L’ostinazione è la più grande arma che la contraddistingue e, nonostante la frustrazione e la rabbia che ogni tanto le fanno compagnia, non si arrende mai.

Il team Mamo Onlus con la sua opera di donazione spera che si possa aprire uno scenario più roseo per la piccola Olly e confida che la ricerca possa fare nuovi passi verso la cura per alleggerire quel peso che a due anni e mezzo Olly è costretta a portare.